Sono tre giovani donne, e forse non è un caso, le vincitrici del Gender Innovation, il premio di ricerca in Farmacologia di Genere istituito dalla Società Italiana di Farmacologia (Sif) con il contributo di Novartis Farma, per premiare progetti di ricerca destinati a migliorare l’appropriatezza della cura, per una medicina basata sull’evidenza per ambedue i generi. Ilaria Campesi, Francesca Calabrese e Rosalia Crupi hanno ricevuto oggi dalle mani del presidente della Sif, Pier Luigi Canonico, fondi per 25 mila euro, destinati a coprire il 50 per cento delle spese: l’altra metà sarà a carico dei Dipartimenti presso cui lavorano le tre ricercatrici.
Tutte sotto i 38 anni, le vincitrici sono impegnate in aree diverse della ricerca medica e farmacologica. Campesi, del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari, impiegherà il finanziamento in un progetto relativo all’influenza del determinante genere su cellule progenitrici endoteliali umane (Epc) per individuare fattori di rischio cardiovascolare genere specifici. “Queste cellule – spiega la ricercatrice – potrebbero essere di grande valore sia come bio-maker genere specifico, sia come trattamento nelle situazioni ischemiche. Il mio progetto si propone di studiare le eventuali differenze nelle Epc isolate da uomini e da donne, per individuare i rischi cardiovascolari specifici di entrambi i generi”.
Il progetto di Calabrese, del Dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, riguarda invece l’area del sistema nervoso. L’obiettivo è l’identificazione di nuovi bersagli farmacologici per la depressione, attraverso l’impiego di un modello animale basato sull’interazione gene-ambiente. Nell’area del sistema respiratorio, Crupi (del Dipartimento Clinico-Sperimentale di Medicina e Farmacologia dell’Università di Messina), studierà con un approccio di genere gli inibitori specifici delle fosfodiesterasi – farmaci di nuova generazione coinvolti nella risposta antinfiammatoria – per la prevenzione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). “L’obiettivo – spiega la ricercatrice – è anche quello di verificare se la risposta agli inibitori delle fosfodiesterasi sia influenzata dagli ormoni sessuali, studiando situazioni che mimano la menopausa”.
“In un momento in cui è difficilissimo trovare fondi per la ricerca – commenta Flavia Franconi, responsabile del gruppo di studio “Farmacologia di genere” della Sif – il fatto che tre ricercatori, e in particolare tre giovani donne, abbiano la possibilità di portare avanti i loro progetti rappresenta un’iniezione di fiducia nel futuro della ricerca italiana”.
da Galileo