Lettera aperta all’Anvur sulla valutazione della maternità nell’ambito del Bando “Valutazione Nazionale della Ricerca VQR 2004-2010”
L’ Associazione Donne e Scienza,
il Comitato Unico di Garanzia Consiglio Nazionale delle Ricerche,
il Comitato Unico di Garanzia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,
il Comitato Unico di Garanzia dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,
evidenziano una criticità del Bando ”Valutazione Nazionale della Ricerca (VQR 2004-2010)” legata ad una specificità delle lavoratrici, la tutela della maternità.
L’esercizio VQR è rivolto alla valutazione delle strutture di ricerca, come da art 1 del bando. Tale bando all’art 2.3 definisce tuttavia che i soggetti valutati sono costituiti dai singoli individui (ricercatori, professori etc.) e per ogni soggetto valutato stabilisce (Tab. 3) un numero atteso di prodotti, che si assume debba essere stato realizzato nel periodo di tempo considerato. Per ciascun prodotto mancante rispetto al numero atteso è assegnato un peso negativo. In conformità agli obiettivi stabiliti dal bando stesso, i Direttori/Presidenti di ogni Ente e i Rettori delle varie Università hanno raccolto liste di prodotti per singolo soggetto, avendo come riferimento gli obiettivi di produttività per soggetto assegnati dal bando ANVUR, benchè il MIUR abbia specificato che tale valutazione “aggregata” non sarà utilizzata per quella dei singoli individui.
Tuttavia tale bando è molto generico riguardo ai criteri “restrittivi” in termini di produttività da applicare al personale, ed in particolare alle donne/uomini, che hanno avuto necessità di usufruire nel corso dei sette anni considerati del congedo obbligatorio di maternità, dei congedi parentali o dei congedi di malattia. L’art 2.3 dice che solo chi ha cumulato un periodo di congedo superiore ai due anni, nel computo del quale entrano anche le malattie, può sottomettere un numero di prodotti inferiore a quanto richiesto in Tabella 3.
In tale contesto quindi, ogni donna che porta avanti una maternità ‘fisiologica’, cumulando 5 mesi di congedo obbligatorio e un anno di orario ridotto per allattamento, non raggiungerà mai il periodo di due anni necessario alla riduzione. E’ un dato di fatto invece che nel primo anno di vita del bambino si fa fatica a tenere il passo con la produttività di chi non è impegnato nel carico di cura genitoriale. Un analogo discorso è applicabile in misura proporzionale anche ai padri in regime di congedo parentale.
Nel Bando non viene fatta sufficiente chiarezza sulle modalità di conteggio della molteplicità dei periodi di congedo, aprendo la strada ad una discrezionalità di metodo nella loro valutazione a scapito anche della valutazione totale delle Strutture. Vorremmo inoltre sottolineare come tali criteri non tengano conto
• di quanto espresso nella normativa italiana in materia di tutela della maternità (Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151) e di conciliazione lavoro-famiglia (Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n.198) ;
• della tendenza europea che consente, ad esempio, di prolungare i periodi di grant di circa un anno per le donne in maternità (ad esempio il bando ERC starting grant2012);
In termini di criteri di valutazione della maternità, riportiamo a titolo di esempio quanto adottato nel Regno Unito in ambito di valutazione dei prodotti della ricerca 2008-2013
Qualifying periods of maternity, paternity or adoption leave
75. Individuals may reduce the number of outputs by one, for each discrete period of:
a. Statutory maternity leave or statutory adoption leave taken substantially during the period 1 January 2008 to 31 October 2013, regardless of the length of the leave.
b. Additional paternity or adoption leave lasting for four months or more, taken substantially during the period 1 January 2008 to 31 October 2013.
(Periodi riconosciuti di congedo di maternità, paternità o di adozione.
Ogni persona può ridurre il numero di prodotti (da presentare ndr.) di uno, per ogni periodo distinto di :
a) congedo obbligatorio di maternità o congedo per adozione, preso tra il 1 Gennaio e il 31 Ottobre 2013, indipendentemente dalla durata del congedo;
b) addizionale congedo parentale o per adozione, della durata di almeno 4 mesi , preso sostanzialmente nel periodo 1 Gennaio 2008 ‐31 Ottobre 2013.)
Al fine di contribuire alla costruzione di un processo di valutazione equo, chiediamo un confronto volto a fare chiarezza sulla modalità di conteggio dei diversi periodi di congedo e a ristabilire criteri di pari opportunità.
Il sistema italiano dell’Università e della Ricerca sta cercando di rinnovarsi, pensiamo che lo debba fare rispettando il lavoro che le donne portano avanti con le loro specificità.
Associazione Donne e Scienza
Comitato Unico di Garanzia CNR
Comitato Unico di Garanzia INFN
Comitato Unico di Garanzia INGV