In questi giorni (17-19 Dicembre 2018), una delegazione della Commissione per i Diritti della Donna e l’Uguaglianza di genere (FEMM) del Parlamento Europeo è stata in visita in Italia, a Roma e a Napoli.
Due i temi in agenda:
Il primo è l’applicazione della Legge 194 sull’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG): in particolare, una risoluzione del Consiglio Europeo ha mostrato come, sulla base dei dati raccolti, il diritto di aborto in Italia sia violato e con esso siano negati anche il diritto alla salute delle donne (art 11) e il diritto alla dignità sul luogo di lavoro (art 26) per tutti gli operatori del settore che non sono obiettori di coscienza.
In Italia, nei reparti di ginecologia, spesso la totalità del personale medico è obiettore di coscienza, chi non lo è diventa oggetto di discriminazione sul posto di lavoro.
Come associazione D&S, auspichiamo che il Sistema Sanitario Nazionale si doti di un’organizzazione più efficace e moderna, che riconosce l’aborto come una pratica medica, assicurando il diritto delle donne alla salute e ad una scelta libera, e garantendo anche pari dignità al personale delle unità di IVG.
Il secondo tema è quello del traffico di bambine, ragazze e donne per fini di sfruttamento sessuale, problema che ha ormai assunto dimensioni terribili.
Le indagini effettuate mostrano che più dell’80% delle persone vittima di tratta sono donne che verranno poi sfruttate a scopo sessuale.
Si stima che solo nel 2016, l’80 % delle ragazze e donne nigeriane giunte in Italia, attraversando il Mediteranno con i barconi, siano state poi avviate allo sfruttamento per prostituzione in Italia e in altri paesi Europei.
Purtroppo, del problema, si considerano solo l’aspetto morale e quello repressivo (anche in termini di Leggi contro l’emigrazione) e non si comprende la situazione i cui versano le ragazze e le donne costrette ad una vita di violenza, degrado e inaccettabile sfruttamento.