Un seminario di Giuliana Rubbia all’INGV.
La parità di genere è lungi dall’essere raggiunta nei settori cosiddetti STEM – Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. Le donne nelle Scienze della Terra rimangono ancora sottorappresentate, anche se negli ultimi decenni si riconoscono tendenze positive. Affrontare le disuguaglianze di genere solo dal punto di vista numerico, tuttavia, è solo una parte del problema. Così come le Scienze della Terra hanno bisogno di più donne nelle posizioni di comando e negli organismi decisionali, e più giovani che orientino il percorso professionale verso questi settori, allo stesso modo ci sono fondate ragioni per considerare il genere in un senso più ampio. Secondo le Nazioni Unite, è stata prestata un’attenzione ancora inadeguata ai modi in cui le disuguaglianze di genere nella società determinano i rischi e gli impatti degli eventi naturali. E’ necessario ampliare la prospettiva di genere dal miglioramento della sotto-rappresentazione sul posto di lavoro e dall’abbattimento di barriere e stereotipi nelle carriere di ricerca, all’inclusione del genere nei contenuti della ricerca e nell’educazione. Comprendere come le relazioni di genere modellano la vita delle donne e degli uomini è fondamentale per la riduzione del rischio. Non solo, le recenti tendenze indicano di andare oltre la polarizzazione maschile/femminile, tenendo conto del sesso e del genere delle minoranze e di decolonizzare la conoscenza, ovvero legittimare e integrare tutte le fonti di conoscenza, sostenendo sempre una condivisione più inclusiva tra i diversi attori e studiosi/e indipendentemente dalla loro etnia, genere, e condizioni socioeconomiche.
Fa parte dei seminari istituzionali INGV, aperti anche all’esterno, ed è il primo di un nuovo ciclo di seminari del CUG
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