Un piccolo passo avanti per supportare il lavoro scientifico delle donne dopo il congedo per maternita’ e’ stato fatto nella Commissione Scientifica Nazionale di Fisica Teorica dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Recentemente, la socia Alessandra S. Lanotte, associata di ricerca dell’INFN, ha proposto la modifica del criterio di assegnazione dei finanziamenti di ricerca per tenere conto delle assenze per maternità (genitorialità). La nuova regola assicura che ci sia continuità di finanziamento per i due anni successivi alla richiesta di congedo.
Dalle parole di Alessandra :
<< O i figli o il lavoro è il titolo di un libro di Chiara Valentini del 2012. Ma il campo di battaglia della maternita’, per le donne che lavorano e vorrebbero continuare a farlo, non è molto cambiato negli anni. Il congedo di maternità (o genitorialità) più che come un diritto è ancora visto come un privilegio in molte realtà lavorative italiane e estere, sia nel settore privato che in quello pubblico.Per modificare questa visione servono nuove modalità di organizzazione del lavoro, nuovi comportamenti, e nuove regole. Accade infatti che anche per le ricercatrici con una buona e consolidata produzione scientifica, premiata con costanti finanziamenti per la ricerca, la gravidanza rappresenti una brusca interruzione dell’attività scientifica, perché per uno/due anni semplicemente non si riesce a lavorare ai ritmi precedenti. Così, quando si rientra al lavoro, ci si ritrova con un doppio penalty: alla difficoltà di lavorare a pieno ritmo, si aggiunge la mancanza di finanziamenti per la ricerca. La regola che ho proposto assicura che ci sia continuità di finanziamento per i due anni successivi alla richiesta di congedo di maternità o genitorialità, anche in caso di assenza di pubblicazioni scientifiche. La proposta è stata recentemente accolta , e sarà implementata da luglio 2022. Si tratta di un’azione volta a fare si che l’assenza per motivi legati alla genitorialità non interrompa la possibilità di fare ricerca! >>